"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

venerdì 31 ottobre 2014

René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi - 7. L’uniformità contro l’unità

René Guénon
Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi

7. L’uniformità contro l’unità

Se prendiamo in esame l’insieme di quell’ambito di manifestazione che è il nostro mondo, possiamo dire che in esso, man mano che si allontanano dall’unità principiale, le esistenze diventano sempre meno qualitative e sempre più quantitative; in effetti quest’unità, che contiene in sé tutte le determinazioni qualitative delle possibilità di tale ambito, ne è il polo essenziale, mentre il polo sostanziale, cui evidentemente ci si avvicina nella stessa misura in cui ci si allontana dall’altro, è rappresentato dalla quantità pura, con l’indefinita molteplicità «atomica» ad essa implicita, e con l’esclusione di qualsiasi distinzione che non sia numerica fra i suoi elementi.

giovedì 30 ottobre 2014

Grazia Marchianò, Le icone del sonno

Grazia Marchianò
Le icone del sonno

«O sonno, non sei né vivo né morto, feto immortale degli dèi
Tua madre è varunànì, tuo padre è yama, il tuo nome è Araru».
Atharva veda vi, 46


mercoledì 29 ottobre 2014

René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi - 6. Il principio di individuazione

René Guénon 
Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi 

6. Il principio di individuazione 

In vista di quel che ci proponiamo, pensiamo di aver dato sufficienti chiarimenti sulla natura dello spazio e del tempo; ci pare però necessario ritornare ancora alla «materia» per prendere in esame un’altra questione, di cui finora non abbiamo detto niente, e che è suscettibile di gettare nuova luce su taluni aspetti del mondo moderno.

martedì 28 ottobre 2014

Muhammad al-‘Arabî ad-Darqâwî, Lettere di un maestro Sufi - Lettera 6

Muhammad al-‘Arabî ad-Darqâwî
Lettere di un maestro Sufi* 

Lettera 6 

lunedì 27 ottobre 2014

René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi - 5. Le determinazioni qualitative del tempo

René Guénon 
Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi 

5. Le determinazioni qualitative del tempo 
 
Il tempo appare ancor più lontano dello spazio dalla quantità pura: si può parlare sia di grandezze temporali sia di grandezze spaziali, ed entrambe fanno parte della quantità continua (dal momento che non è il caso di soffermarsi sulla bizzarra concezione di Cartesio secondo cui il tempo sarebbe costituito da una serie di istanti discontinui, in quanto ciò implicherebbe l’ipotesi d’una «creazione» costantemente rinnovantesi senza la quale il mondo scomparirebbe ad ogni istante negli intervalli di tale discontinuità); tuttavia occorre distinguere molto bene tra i due casi, poiché, come abbiamo rilevato in precedenza, mentre si può misurare direttamente lo spazio, ciò non è possibile per il tempo se non riconducendolo per così dire alla spazio.

domenica 26 ottobre 2014

A.K. Coomaraswamy, Tempo ed Eternità. Cristianesimo e pensiero moderno*

A.K. Coomaraswamy
Tempo ed Eternità. Cristianesimo e pensiero moderno*

Nel Cristianesimo l'importanza del Presente è affermata dal Cristo con le parole: «Lascia i morti seppellire i loro morti» (1) e «Non affannatevi per il domani» (Matteo, 8, 22 e 6, 34). Inoltre, si riconosce facilmente l'ἄτομος νῦν di Aristotele in S. Paolo, I Corinti, 15, 51-52: «Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio (ἐν  τόμῳ, ἐν ῥιπῇ ὀφθαλμοῦ; l'arabo al-sā'at), al suono dell'ultima tromba...; e i morti risorgeranno incorrotti, e noi saremo trasformati» (2); questa affermazione ci rammenta anche l'«Istante unico del Risveglio» (eka-kṣana-sambodhi) del Buddhismo.

sabato 25 ottobre 2014

René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi - 4. Quantità spaziale e spazio qualificato

René Guénon 
Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi 

4. Quantità spaziale e spazio qualificato 

Quanto precede ha messo in luce che l’estensione non è un puro e semplice modo d’essere della quantità, o in altri termini che, sebbene si possa parlare di quantità estesa o spaziale, l’estensione stessa non è riducibile per questo esclusivamente alla quantità; su tale punto è comunque doveroso insistere, tanto più che esso è particolarmente importante per far risaltare l’insufficienza del «meccanicismo» cartesiano, nonché delle altre teorie fisiche da esso più o meno direttamente derivate nel succedersi dei tempi moderni.

venerdì 24 ottobre 2014

A. K. Coomaraswamy, L'illusione dell’alfabetismo

A. K. Coomaraswamy
L'illusione dell’alfabetismo

Movendo dalla premessa che un individuo effettivamente colto può anche diventare letterato, Aristotele si domandava[1] se tra il saper leggere e scrivere e la cultura vi sia un legame necessario oppure puramente accidentale.

giovedì 23 ottobre 2014

René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi - 3. Misura e manifestazione

René Guénon 
Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi  

3. Misura e manifestazione 

Se riteniamo preferibile evitare l’uso della parola «materia» finché non dobbiamo esaminare in modo specifico concezioni moderne, la ragione sta, per intenderci, nelle confusioni che essa inevitabilmente genera; è impossibile in effetti che tale parola (anche in coloro che conoscono il diverso significato che aveva per gli Scolastici) non evochi immediatamente l’idea che se ne fanno i fisici moderni, dato che la recente accezione è la sola rimastale nel linguaggio corrente.

mercoledì 22 ottobre 2014

Ramana Maharshi, Ramana Gita

Ramana Maharshi
Ramana Gita 

Capitolo I - L'importanza dell'assorbimento nel Sé


1 . Nell'offrire i miei rispetti a Maharishi Ramana, Kartikeya in forma umana, io presento i suoi insegnamenti in questo lucido lavoro.

martedì 21 ottobre 2014

René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi - 2. «Materia signata quantitate»

René Guénon 
Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi 

2. «Materia signata quantitate»

I filosofi scolastici chiamano in generale materia ciò che Aristotele aveva chiamato ύλη; come abbiamo già detto, questa materia non deve minimamente essere identificata con la «materia» dei moderni, la cui nozione, complessa e per certi lati contraddittoria, pare essere stata altrettanto estranea agli Occidentali antichi quanto lo è agli Orientali; anche ammettendo che in certi casi particolari essa possa assumere le caratteristiche di questa «materia», o meglio, per essere più esatti, che si possa farvi rientrare a posteriori questa concezione più recente, essa è contemporaneamente molte altre cose, e sono queste cose diverse che bisogna anzitutto distinguere con cura; ma per designarle tutte con una denominazione comune del genere di ύλη e di materia, non abbiamo niente di meglio nelle lingue occidentali attuali del termine «sostanza».

lunedì 20 ottobre 2014

Ibn 'Arabî, I nomi di Dio in Ibn al-Arabi

Ibn 'Arabî
I nomi di Dio

Quanto segue è la traduzione di una piccola parte del libro di Beneito riportato in calce; nello specifico si tratta dell’elenco dei Nomi divini che compaiono in una sezione (Hadrat al-hadarât al-jâmi‘a li-l-asmâ’ al-husnà) del capitolo 558 delle Conquiste o Rivelazioni meccane (FUTÛHÂT MAKKIYYA) di Ibn ‘Arabî.
Nel seguito i Nomi vengono considerati come presenze divine (hadarât) e questo elenco è forse il più esteso dopo l’enorme “Commentario” di Ibn Barrajân di Siviglia – di cui si auspica al più presto una traduzione. Per onestà intellettuale, l’elenco che seguirà, è quello che presenta la maggiore diversità di prospettive ed interpretazioni originali.[1] 

domenica 19 ottobre 2014

René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi - 1. Qualità e quantità

René Guénon 
Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi

1. Qualità e quantità


La qualità e la quantità vengono generalmente considerate come due termini complementari, benché molto spesso si sia lontani dal capire la ragione profonda di questa relazione; tale ragione risiede nella corrispondenza da noi indicata nell’ultima parte dell’introduzione.

sabato 18 ottobre 2014

Ibn 'Arabî, La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla conoscenza

Ibn 'Arabî
La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza (al-khawatir ash-shaytaniyyah)
Capitolo 55 delle «Futûhâtu-l-Makkiyyah»

Se Allâh ci facesse conoscere le saggezze che si trovano in essa vedrei che la realtà è troppo elevata per essere alla portata del pensiero e delle aspirazioni (himam).

venerdì 17 ottobre 2014

René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi - Introduzione

René Guénon 
Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi 

Introduzione 

Da quando scrivemmo La crise du monde moderne [Paris, 1927] gli avvenimenti non hanno fatto che confermare in pieno e fin troppo rapidamente tutti i punti di vista che allora avevamo esposto a questo proposito, benché ne avessimo parlato astraendoci da ogni preoccupazione di «attualità» immediata, come pure da qualsiasi intenzione di «critica» vana e sterile.

giovedì 16 ottobre 2014

A.K.Coomaraswamy, L'incontro delle civiltà

A.K.Coomaraswamy
L'incontro delle civiltà*

(...)

Sia coloro che sono addolorati per l'Europa nell'attuale periodo di guerra civile sia coloro che intendono offrire un contributo al sacrario di William Shakespeare riterranno opportuno e significativo pubblicare testimonianze della fratellanza artistica dell'umanità.

mercoledì 15 ottobre 2014

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale - XXXII - Realizzazione ascendente e realizzazione discendente

René Guénon 
Iniziazione e realizzazione spirituale 

XXXII - Realizzazione ascendente e realizzazione discendente

La realizzazione totale dell’essere si può vedere come l’unione di due aspetti, in qualche modo corrispondenti a due fasi di essa, l’una «ascendente», l’altra «discendente».

martedì 14 ottobre 2014

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam. I - La natura del Sufismo: At-Taçawwuf

Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam

I - La natura del Sufismo
 At-Taçawwuf 
Il sufismo (at-taçawwuf)[1], che è l'aspetto esoterico o «interiore» (bâtin) dell'Islam, si distingue dall'Islam exoterico o «esteriore» (zâhir) come la contemplazione diretta delle realtà spirituali - o divine - si distingue dall'osservanza delle leggi che le trasmettono nell'ordine individuale in relazione con le condizioni di un determinato ciclo dell'umanità.

lunedì 13 ottobre 2014

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale - XXXI - Le due notti

René Guénon
Iniziazione e realizzazione spirituale 

XXXI - Le due notti

Non intendiamo minimamente parlare qui della «notte dei sensi» e della «notte dello spirito», come i mistici le definiscono, anche se esse possono presentare talune similitudini parziali con il nostro argomento, perché vi si trovano troppi elementi difficili da «situare» esattamente, o che presentano caratteri assai «poco chiari»; ciò è evidentemente inerente alle imperfezioni e limitazioni proprie a qualsiasi realizzazione esclusivamente mistica, argomento sul quale abbiamo dato, in altre occasioni, spiegazioni sufficienti ad esimerci dallo insistervi nuovamente.

domenica 12 ottobre 2014

Muhammad al-‘Arabî ad-Darqâwî, Lettere di un maestro Sufi - Lettera 4

Muhammad al-‘Arabî ad-Darqâwî
Lettere di un maestro Sufi*

Lettera 4

sabato 11 ottobre 2014

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale - XXX Spirito nel corpo o corpo nello spirito?

René Guénon
Iniziazione e realizzazione spirituale 

XXX - Spirito nel corpo o corpo nello spirito?

La concezione corrente, secondo cui lo spirito risiede in qualche modo nel corpo, non può che sembrare molto strana a chiunque possieda anche soltanto le più elementari nozioni di metafisica, non solo perché lo spirito non può essere «localizzato», ma perché, anche se si tratta solo di un «modo di dire» più o meno simbolico, è evidente in esso l’illogicità ed il capovolgimento dei rapporti normali.

venerdì 10 ottobre 2014

Shankarâchârya, L'oceano di beatitudine del liberato in vita - Jivanmuktanandalahari

Shankarâchârya
L'oceano di beatitudine del liberato in vita
Jivanmuktanandalahari

1 Osservando con distacco gli abitanti della città – gli uomini vestiti con grande cura, le donne ornate di preziosi gioielli – osservando con distacco se stesso in mezzo a loro, il saggio, la cui ignoranza è stata dissolta dalla grazia del Guru, non soggiace più all’illusione.

giovedì 9 ottobre 2014

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale - XXIX - La congiunzione degli estremi

René Guénon
Iniziazione e realizzazione spirituale

XXIX - La congiunzione degli estremi

Quanto abbiamo esposto precedentemente sui rapporti dell’élite iniziatica con il popolo, ci sembra richiedere ancora alcune precisazioni complementari al fine di evitare ogni equivoco; e a questo proposito bisogna prima di tutto non fraintendere il senso che abbiamo dato alla parola «volgarità».

mercoledì 8 ottobre 2014

Catechismo Dumfries n° 4


Catechismo Dumfries n° 4 (1710)

*da Patrick Negrier: Textes fondateurs de la tradition maçonnique.

Preghiera d’entrata
Imploriamo il Padre onnipotente di santità e la saggezza del glorioso Gesù per la grazia dello Spirito Santo, che sono tre persone in un principio divino, di essere con noi fin d’ora e che ci diano anche la grazia di governarci qui in basso in questa vita mortale in modo da farci pervenire al suo reame che non avrà mai fine. Amen. 

martedì 7 ottobre 2014

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale - XXVIII - Il travestimento «popolare»

René Guénon
Iniziazione e realizzazione spirituale 

XXVIII - Il travestimento «popolare» 

Facevamo osservare testé che gli «Immortali» del Taoismo, nel modo in cui vengono ritratti, presentano le sembianze della stravaganza e della volgarità combinate insieme; questi due aspetti riuniti possono anche ritrovarsi altrove, e difatti il majdhûb, il «giocoliere», nonché coloro che, come abbiamo spiegato, ne prendono a prestito l’aspetto esteriore, presentano evidentemente, insieme ad una apparenza di «follia», anche un certo carattere «popolare».

lunedì 6 ottobre 2014

Alberto De Luca, La via del fatâ: il giusto utilizzo del libero arbitrio

Alberto De Luca
La via del fatâ: il giusto utilizzo del libero arbitrio 
È Dio, infatti, che suscita in voi il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni. (Lettera ai Filippesi, II, 13). 
La creatura decide, ma non conosce il destino (taqdîr); la decisione della creatura non assomiglia al destino stabilito da Dio. (Rûmî, Dîwân, ..)

sabato 4 ottobre 2014

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale - XXVII - Follia apparente e saggezza nascosta

René Guénon
Iniziazione e realizzazione spirituale 

XXVII - Follia apparente e saggezza nascosta

Alla fine del capitolo precedente, facevamo allusione a certi modi d’agire più o meno straordinari, i quali, a seconda dei casi, possono procedere da ragioni molto diverse: in linea generale si può dire che tali ragioni rivelano una diversa considerazione dell’azione esteriore da quella accettata dalla maggioranza degli uomini, e che, a questa azione presa in se stessa, non viene accordata l’importanza che ordinariamente le si attribuisce; ma a questo proposito è opportuno stabilire delle distinzioni.

venerdì 3 ottobre 2014

Jean Reyor, Note sull'astrologia giudiziaria

Jean Reyor
Note sull'astrologia giudiziaria 

Rivista di Studi Tradizionali n° 20-21 

Il pensiero tradizionale, scriveva René Guénon in una delle sue prime opere, « collega tutte le scienze ai principi, considerandole come altrettante applicazioni particolari, ed è proprio questo collegamento che non ammette il pensiero moderno ».

giovedì 2 ottobre 2014

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale - XXVI - Contro il «quietismo»

René Guénon
Iniziazione e realizzazione spirituale 

XXVI - Contro il «quietismo»
Quantunque abbiamo parlato sovente delle differenze profonde tra il misticismo e tutto ciò che appartiene all’ordine esoterico ed iniziatico, non crediamo inutile ritornare su di un punto particolare che si riallaccia a tale questione, avendo avuto occasione di constatare a questo proposito un errore assai diffuso: ci riferiamo alla qualifica di «quietismo» applicata a talune dottrine orientali.

mercoledì 1 ottobre 2014

A.K. Coomaraswamy, Divieni Quello che sei

Ananda K. Coomaraswamy 
Divieni Quello che sei

Un gran numero di false concezioni sulla religione indiana ha ancora cittadinanza, anche in ambienti eruditi.