"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

mercoledì 14 maggio 2014

Shankarâchârya, Canto sulla conoscenza del Brahman - Brahmajnanavali

Shankarâchârya
Canto sulla conoscenza del Brahman
Brahmajnanavali

Non ho legami, non ho legami, non ho legami – questo più volte io dico. La mia natura è Esistenza, Coscienza e Beatitudine; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Sono eterno, puro, libero e senza forma. La mia natura è l’eterna, perfetta Beatitudine; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Sono al di là del tempo, delle forme, delle distinzioni e dei mutamenti. La mia natura è la suprema Beatitudine; sono l’Essere indeperibile, immortale.
La mia essenza è la pura Coscienza, che si diletta solo del Sé. La mia natura è l’assoluta Beatitudine; sono l’Essere indeperibile, immortale.
La mia essenza è Coscienza interiore; io dimoro nella Pace perfetta, al di là della forza creatrice. La mia natura è l’incessante Beatitudine; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Sono il Sé supremo al di là dei principi originari; sono la propizia Realtà al di là dei cakra. Sono la Luce suprema al di là di Maya; sono l’Essere indeperibile, immortale.
La mia forma è la pura, immutabile Coscienza al di là dei nomi e delle forme. La mia natura è la felicità essenziale; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Tutto ciò che è creato da Maya – come il corpo e così via – per me è irreale come un miraggio. La mia essenza è lo splendore dell’unica Luce; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Al di là dei guna, sono il Testimone di Brahma e di tutti gli déi. La mia essenza è l’infinita Beatitudine; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Immutabile, onnipresente, sono il principio ordinatore che dimora in ogni cosa. Sono il distaccato Testimone di tutto ciò che nasce, si sviluppa e svanisce – questa è invero la mia natura; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Sono l’eterno, imperturbabile osservatore del piacere e del dolore, dell’ascesa e della degradazione. Sono il distaccato Testimone di tutto ciò che nasce, si sviluppa e svanisce – questa è invero la mia natura; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Al di là delle distinzioni, sono l’unica conoscenza, sono l’unica realizzazione. Invero non agisco e non fruisco; sono l’Essere indeperibile, immortale.
La mia natura è l’assenza di sostegni, poiché sono il sostegno di ogni cosa. La mia natura, invero, è la libertà dai desideri; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Libero dai tre tipi di sofferenza, libero dall’identificazione con i tre corpi, sono il distaccato Testimone della veglia, del sogno e del sonno profondo; sono l’Essere indeperibile, immortale.
Colui che vede e ciò che è visto – in ogni esperienza vi sono questi due; Colui che vede è il Brahman, e ciò che è visto è Maya. Questa è l’essenza di ciò che insegna il Vedanta.
“Io sono il Testimone” – il saggio che più e più volte, attraverso il discernimento, riconosce in tal modo la verità, certamente raggiunge la Liberazione. Questo insegna il Vedanta.
Tutti i vasi, le coppe e così via, in verità non sono altro che argilla; allo stesso modo, invero, tutto il mondo non è altro che Brahman. Questo insegna il Vedanta.
Il Brahman è reale, il mondo è un’illusione; il sé individuale non è altro che il Brahman. Questa è la conoscenza suprema, questo è ciò che insegna il Vedanta.
Io sono la luce esterna, la luce interiore e la suprema luce trascendente. Sono la Luce di tutte le luci, che illumina se stessa; sono la luce del Sé. Questa è l’essenza del mio canto: io sono questa propizia Luce!

Tratto da: http://guide.supereva.com/filosofie_orientali/interventi/2005/04/206184.html