"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

lunedì 5 maggio 2014

Shankaracharya, Soudarya Lahari - L'Onda della Bellezza

Shankaracharya
Soudarya Lahari - L'onda della Bellezza*
 

1 Shivah shakthya yukto yadi bhavati shaktah prabhavitum
Na chedevam devo na khalu kusalah spanditumapi;
Atas tvam aradhyam Hari-Hara-Virinchadibhir api
Pranantum stotum vaa katham akrta-punyah prabhavati



Il Signore Shiva poté creare questo mondo grazie alla Shakti,

senza di Essa nulla potrebbe muoversi,  e come potrebbe dunque colui che non ha meriti

cantare le tue lodi ed essere adatto a ricevere la grazia della devozione,

oh mia Dea, venerata nella triplice forma.



2
Taniyamsam pamsum tava carana-pankeruha-bhavam
Virincih sanchinvan virachayati lokan avikalam;
Vahaty evam Shaurih katham api sahasrena shirasaam
Harah samksudy’ainam bhajati bhajati bhasito’ddhalama-vidhim.


Brahma, il creatore delle origini, raccolse un grano di polvere dai tuoi piedi e ne fece questo mondo,

il grande Adisesha dalle mille teste raccolse un grano di polvere dai tuoi piedi con grande fatica,

ne prese Rudra il Signore e lo trasformò nelle sacre ceneri con cui si asperse.



3

Avidyanam antas-timira-mihira-dweeppa-nagari
Jadanam chaitanya-stabaka-makaranda-sruti jhari
Daridranam cinta-mani-gunanika janma-jaladhau
Nimadhanam damshtra mura-ripu-varahasya bhavati.


La polvere sotto i tuoi piedi, o grande Dea, è il sole nascente, per essa l’oscurità è dissolta dalla mente,

è il miele che sgorga dal calice del fiore della vita, è la pietra filosofale trovata dal più povero degli uomini,

è la zanna del cinghile Varaha, che fece emergere la terra dall'abisso, per  salvare coloro che annegavano nell’oceano della vita.


4
Tvad anyah paanibhyam abhaya-varado daivataganah
Tvam eka n’aivasi prakatita-var’abhityabhinaya;
Bhayat tratum datum phalam api cha vancha samadhikam
Saranye lokanam tava hi charanaveva nipunav.


Oh Rifugio del mondo, sebbene tutti gli dei offrano protezione e benefici

solo Tu, oh Madre, conferisci benedizioni e doni superiori ai desideri

e l'adorazione dei tuoi piedi benedetti può da sola cancellare la paura e accordare prodigi impensabili.


5
Haris tvam aradhya pranata-jana-saubhagya-jananim
Pura nari bhutva Pura-ripum api ksobham anayat;
Smaro’pi tvam natva rati-nayana-lehyena vapusha
Muninam apyantah prabhavati hi mohaya mahatam.


Oh adorata da Vishnu, che prese forma di donna per conquistare il distruttore delle tre città,

anche il Signore dell’amore, Manmatha, dopo averti adorata, creò la passione,

e la propagò anche nella mente dei più saggi, prendendo ispirazione dagli occhi dell'amata Rathi.


6
Dhanun paushpam maurvi madhu-kara-mayi pancha visikha
Vasantaha samanto Malaya-marud ayodhana-rathah;
Tatha’py ekah sarvam Himagiri-suthe kam api kripaam
Apangat te labdhva jagadidam Anango vijayate


Oh figlia delle montagne di ghiaccio, grazie al tuo sguardo l'amore vince il mondo

con il suo arco di fiori e di api, con cinque frecce fiorite,

la primavera guiderà il suo carro sospinto dal vento dal sud.


7
Kvanat-kanchi-dama kari-kalabha-kumbha-stana-nata
Pariksheena madhye parinata-sarachandra-vadana;
Dhanur banan pasam srinim api dadhana karatalaii
Purastad astam noh Pura-mathitur aho-purushika.


Vieni a noi e rivelati, Dea bellissima, adorna della cinta d’oro,

dai campanellini trillanti e dai seni rotondi e prosperosi,

bella e sottile come la luna autunnale, con l'arco e le frecce, il pungolo e il cappio,

amata dal gran Dio che distrusse le città dei demoni.

8
Sudha-sindhor madhye sura-vitapi-vati parivrte
Mani-dweepe nipo’pavana-vathi chintamani-grhe;
Shivaakare manche Parama-Shiva-paryanka-nilayam
Bhajanti tvam dhanyah katichana chid-ananda-laharim.


Nell’oceano del nettare, nell’isola delle gemme,

circondata da alberi di doni, nel giardino delle delizie

nella casa del pensiero adamantino, è seduta in grembo al grande Shiva

colei che è onda di coscienza e beatitudine, la verità venerata dai più santi tra i santi.


9

Mahim muladhare kamapi manipure huthavaham
Sthitham svadhistane hridi marutamakasam upari;
Mano’pi bhruu-madhye sakalamapi bhittva kula-patham
Sahasrare padme saha rahasi patyaa viharase.



O mia Dea, che col tuo consorte risiedi nel loto dai mille petali,

laddove si giunge per la via sottile, oltre il potere della terra in Muladhara,

oltre il potere dell’acqua che risiede in Manipura, e il fuoco  in Swadhishtana,

oltre lo spazio racchiuso tra le sopracciglia.


10
Sudha-dhara-sarais carana-yugalanta vigalitaih
Prapancham sinchanti punarapi ras’amnaya-mahasah;
Avapya svam bhumim bhujaga-nibham adhyusta-valayam
Svam atmanam krtva svapishi kulakunde kuharini


O Gloriosa che riempi le vene e i canali della vita del nettare che discende dai tuoi piedi

come raggi di luna, da tali altezze superiori ritorni ad avvolgerti serpentina,

per assopirti ancora nel tuo antro, alla radice del Muladhara


11
Chaturbhih shri-kantaih shiva-yuvatibhih panchabhir api
Prabhinnabhih sambhor navabhir api mula-prakrthibhih;
Chatus-chatvarimsad vasu-dala-kalasra-trivalaya-
Tri-rekhabhih sardham tava sarana-konah parinatah


O Suprema sovrana!  La tua reggia è formata da quarantaquattro angoli,

nove triangoli, quattro di Shiva, cinque dei tuoi poteri,

tre linee successive che racchiudono otto e sedici petali,

che ne completano il disegno attorno al centro.



12
Tvadiyam saundaryam Tuhina-giri-kanye tulayitum
Kavindrah kalpante katham api Virinchi-prabhrutayah;
Yadaloka’utsukyad amara-lalana yanti manasa
Tapobhir dus-prapam api girisa-sayujya-padavim.


Oh figlia delle montagne ghiacciate, anche il più divino tra i poeti non può descrivere la tua bellezza,

e per vedere la tua forma amata, le belle vergini celesti cercano la grazia di Shiva, difficile da ottenere,

e compiono per lui sacrifici e penitenze per disciplinare la mente.


13
Naram varshiyamsam nayana virasam narmasu jadam,
Thava panga loke pathitha manudhavanthi sathasa
Gala dweni bhandha kuch kalasa visthrutha sichaya
Hatath thrudyath kanchyho vigalidha dhukoola yuva thaya.


Centinaia di giovani donne, scarmigliate, col seno scoperto, le cinte aperte in fretta,

il sari caduto dalle spalle, rincorrono gli uomini che hanno ricevuto un tuo sguardo

anche quelli ormai troppo vecchi, i brutti e quelli disinteressanti all’amore.


14
Ksitau sat-panchasad dvi-samadhika-panchasadudake
Hutase dva-sastis chatur-adhika-panchasad anile;
Divi dvih-shatrimsan manasi cha chatuh-sashtir iti ye
Mayukhastesham athyupari tava padambuja yugam.


I tuoi santi piedi poggiano all'apice dei centri,

al di sopra  dei cinquantasei raggi (Muladhara),

oltre  i cinquantadue raggi (Manipura),

oltre i sessantadue raggi (Swadhishtana),

oltre i cinquantaquattro raggi, (Anahatha),

oltre i settantadue due raggi (Visuddhi),

e oltre i sessantaquattro raggi(Ajna).


15
Saraj-jyotsna-shuddham sasi-yuta-jata-juta-makutam
Vara-traasa-traana-sphatika-ghutika-pustaka karaam;
Sakrn na thva nathva katham iva sathaam sannidadhate
Madhu-kshira-drakhsa-madhurima-dhurinah phanitayah.


Parole più dolci del miele, del latte e dell’uva attraversano il pensiero del devoto

che abbia meditato una sola volta sul tuo volto, bello come la luna d’autunno,

sul tuo capo coronato e i capelli fluenti, sulle tue mani cariche di doni

e generose di protezione, con cui tieni il libro e il rosario di cristallo.


16
Kavindranam chetah-kamala-vana-baal’atapa-ruchim
Bhajante ye santah katichid arunameva bhavatim;
Virinchi-preyasyas tarunatara sringara-lahari-
Gabhirabhi vagbhir vidadhati satam ranjanamami.


O Purpurea, come il sole all'alba schiude i fiori di loto,

e illumina  la mente del poeta con parole profonde,

le parole di coloro che ti adorano fluiscono come onde di giovanile passione

oh sapiente Saraswati, amata da Brahma.


17
Savitribhir vacham Chasi-mani-sila-bhanga-rucibhir
Vasiny’adyabhis tvam saha janani samchintayati yah;
Sa karta kavyanam bhavati mahatam bhangi-rucibhih
Vacobhi vagdevi-vadana-kamal’amoda madhuraii.


Colui che ti adora, Madre, origine prima del linguaggio, tu che sei la fama,

diviene autore di grandi opere poetiche,

al pari di coloro che scrissero i grandi cicli epici antichi,

e le sue parole saranno fragranti come il tuo volto.


18

Thanuschayabhi sthe tharuna-tharuni –srisarinibhi
Divam sarva-murvi-marunimani magnam smaranthi ya
Bhavanthasya thrasya-dhwana-harina shaleena nayana
Sahervasya vasya kathikathi na geervana Ganika.



Colui che medita la tua forma luminosa

inondare di porpora il cielo e la terra, come il sole nascente al mattino

avrà vergini celesti, dagli occhi di cerbiatto, catturate dal suo potere.


19
Mukham bindun kruthva kucha yuga mada sthasya thadha dho
Harardha dhyayedhyo haramamahishi the manmathakalam
Sa sadhya samkshebham nayathi vanitha inyathiladhu
Thrilokimapyasu bramayathi ravindu sthana yugam.



Colui che medita sul tuo volto, come il punto superiore,

che domina il seno e il ventre, otterrà facilmente il favore delle donne

e conquisterà i tre mondi, che sono nutriti al seno dal sole e dalla luna.


20
Kirantim angebhyah kirana-nikurumba’mrta-rasam
Hrdi tvam adhatte hima-kara-sila murthimiva yah;
Sa sarpanam darpam samayati sakuntadhipa iva
Jvara-plustan drshtya sukhayati sudhadhara-siraya.



Colui che medita su di te che emani nettare da ogni arto,

candida come statua scolpita in pietra di luna

con un solo sguardo può domare i serpenti e curare le febbri,

come si curano con i medicinali.



21 Tatil-lekha-thanvim thapana-sasi-vaisvanara-mayim
Nishannam shannam apy upari kamalanam tava kalaam;
Maha-padma tavyam mrdita-mala-mayena manasa
Mahantah pasyanto dadhati parama’hlada-laharim.

 

Le grandi anime, purificata la mente da ogni sozzura,

su di te meditano, in unione del sole e della luna,

splendente e assisa sul loto dai mille petali,

e godono l'onda della beatitudine suprema.


22
Bhavani tvam daase mayi vitara drishtim sakarunam
Iti sthotum vanchan kadhayati Bhavani tvam iti yah;
Tadaiva tvam tasmai disasi nija-sayujya-padavim
Mukunda-brahmendra-sphuta-makuta-nirajita-padam.

A colui che pensa “Madre, Bhavani, ti prego

volgi su di me il tuo sguardo misericordioso”

tu concedi la Liberazione piena e a lui si inchinano

le teste coronate degli dei, a rendergli omaggio.


23
Tvaya hrithva vamam vapur aparitripthena manasa
Sarir’ardham sambhor aparam api sankhe hritham abhut;
Yad ethat tvadrupam sakalam arunabham trinayanam
Kuchabhyam anamram kutila-sadi-chuudala-makutam.

La tua forma è del rosso del sole nascente, coronata dalla luna,

dai magnifici tre occhi, curvata dal seno prosperoso,

e poiché non eri paga d'essere la metà sinistra

del corpo di Shambo, hai ottenuto l'intero.


24
Jagat suthe dhata harir avati rudrah kshapayate
Tiraskurvan etat svam api vapurisastirayati;
Sada-purvah sarvam tad idamanugrhnati cha Shiva-
Stavajnam aalambya kshana-chalitayor bhru-latikayoh.

 

Al sollevarsi del tuo sopracciglio Brahma creò il mondo,

Vishnu lo mantenne, Shiva lo distrusse,

Ishvara li riassorbì in sé e poi scomparve

e Sadashiva il Supremo benedisse tutti loro.


25
Trayanam devanam thri-guna-janitanam tava Sive
Bhavet puja puja tava charanayor ya virachita;
Tatha hi tvat-pado’dvahana-mani-pithasya nikate
Sthita hy’ete sasvan mukulita-karottamsa-makuta

 

L’adorazione offerta ai tuoi piedi è offerta all’intera Trinità,

in base alla tua triplice natura, o signora di Shiva,

poiché gli dei stanno, a mani giunte sul capo,

sul basamento prezioso su cui posano i tuoi piedi.


26
Virincih panchatvam vrajati harir apnoti virathim
Vinasam kinaso bhajati dhanado yati nighanam;
Vitandri mahendri vithathir api sammeelita-drsa
Maha-samhare smin viharati sati tvat-patirasau.
 


Il Creatore conoscerà la distruzione, Vishnu vedrà la morte,

e persino la Morte dovrà morire, e Kubera signore della ricchezza vedrà la propria fine,

e le schiere di Indra chiuderanno gli occhi, quando sarà l’ultimo diluvio,

ma tu, Casta Madre giocherai ancora con il tuo Signore Shiva.

27
Japo jalpah shilpam sakalam api mudra-virachana
Gatih pradaksinya-kramanam asanady’ahuti-vidhih;
Pranamah samvesah sukham akilam atmarpana-drsa
Saparya-paryayas tava bhavatu yan me vilasitam.
 


Lascia che ogni parola diventi canto del tuo nome, che ogni gesto sia un mudra,

che ogni mio passo ti circondi, che mangiare e bere siano le mie offerte per te,

che dormire sia il mio profondo inchino, e che ogni mio gesto sia compiuto per devozione di te.


28
Sudham apy asvadya pratibhaya-jaraa-mrtyu-harinim
Vipadyante visve Vidhi-Satamakhadya divishadah;
Karalam yat ksvelam kabalitavatah kaala-kalana
Na Sambhos tan-mulam tava janani tadanka-mahima.

Oh Madre mia, anche grandi Dei come Indra e Brahma,

che hanno bevuto il nettare dell'immortalità, moriranno e scompariranno.

Ma non Shambo, tuo consorte, che invece ha bevuto il veleno letale,

eppure non muore, grazie al potere dei monili alle tue orecchie.


29
Kiritam vairincham parihara purah kaitabha bhidah
Katore kotire skalasi jahi jambhari-makutam;
Pranamreshwateshu prasabha mupayatasya bhavanam
Bhavasy’abhyutthane tava parijanoktir vijayate.


Le ancelle divine gridano:

“ Attenta, Signora, alla corona di Brahma, non ferirti i piedi,

e attenta alla dura corona di Vishnu, e alla corona di Indra...”

quando questi si prostrano all'arrivo del Signore e tu corri ad accoglierlo felice.


30
Sva-deh’odbhutabhir ghrnibhir animadyabhir abhito
Nishevye nitye tvamahamiti sada bhavayati yah;
Kim-ascharyam tasya tri-nayana-samrddhim trinayato
Maha-samvartagnir virchayati nirajana-vidhim.


Madre senza nascita e senza fine, degna di essere adorata,

anche il fuoco del diluvio si offre a te in adorazione

e per colui che ti medita risplendente di ogni potere soprannaturale

anche la ricchezza del Dio dai Tre occhi è come erba di campo.

31
Cautuh-shashtya tantraih sakalam atisamdhaya bhuvanam
Sthitas tat-tat-siddhi-prasava-para-tantraih pasupatih;
Punas tvan-nirbandhad akhila-purusarth’aika ghatana-
Svatantram te tantram khsiti-talam avatitaradidam.
 


Pasupathi creò i sessantaquattro Tantra, ciascuno per conseguire il potere desiderato,

e per sé volle la quiete, ma tu l’hai richiamato, Madre, per creare questo mondo.

Il tuo tantra si chiama Sri Vidya e accorda al devoto i benefici di tutti i poteri, in ogni stadio della vita.


32
Sivah saktih kamah kshitir atha ravih sithakiranah
Smaro hamsah sakrastadanu cha para-mara-harayah;
Amee hrllekhabhis tisrbhir avasanesu ghatitha
Bhajante varnaste tava janani nam’avayavatham.
 


Oh, Madre di tutti noi, invochiamo il tuo nome, congiungendo le sillabe

Sivah Saktih Kamah Kshiti, Ravih Sitha-kiranah

Samara Hamsah Sakra, e Para, Mara e Hari

insieme al sacro “hrim”, nella formula con cui adorati.


33
Smaram yonim lakshmim trithayam idam adau tava manor
Nidhay’aike nitye niravadhi-maha-bhoga-rasikah;
Bhajanti tvam chintamani-guna-nibaddh’aksha-valayah
Sivagnau juhvantah surabhi-ghrta-dhara’huti-sataih.
 


Oh madre universale, alcuni eletti, desiderosi di conoscere la beatitudine perenne,

ti adorano recitando le sillabe sacre e i mantra,

con rosari di pietre preziose e oblazioni di burro chiarificato.


34
Sariram twam sambhoh sasi-mihira-vakshoruha-yugam
Tav’atmanam manye bhagavati nav’ atmanam anagham;
Atah seshah seshityayam ubhaya-saadharana taya
Sthitah sambandho vaam samarasa-parananda-parayoh.
 


O Dea suprema, il tuo corpo è quello del Creatore,

il sole e la luna sono il tuo seno, tuoi sono i suoi nove volti;

perciò per entrambi lodiamo l'Eterno, che vi accomuna, come Uno solo.


35
Manas tvam vyoma tvam marud asi marut saarathir asi
Tvam aastvam bhoomis tvayi parinathayam na hi param;
Tvam eva svatmanam parinamayithum visva-vapusha
Chidanand’aakaram Shiva-yuvati-bhaavena bibhrushe.

Tu sei la mente, sei l’etere, l’aria e il fuoco, tu sei la terra e sei l’acqua

e tu sei l’universo, Madre, e non vi è altri che tu sola al mondo.

Così hai assunto la forma dell'universo,

mantenendo la sostanza di pura coscienza e beatitudine.


36
Tavaagna chakrastham thapana shakthi koti dhyudhidharam,
Param shambhum vande parimilitha –paarswa parachitha
Yamaradhyan bhakthya ravi sasi suchinama vishaye
Niraalokeloke nivasathi hi bhalokha bhuvane
 


Colui che adora il Parameshwara, luminoso come milioni di stelle,

colui che risiede nell'Ajna Chakra, vivrà per sempre in quel mondo

dove non giungono i raggi del sole né della luna,

auto-luminoso, invisibile agli occhi, irraggiungibile.


37
Vishuddhou the shuddha sphatika visadham vyoma janakam
Shivam seve devimapi siva samana vyavasitham
Yayo kaanthya sasi kirana saaroopya sarane
Vidhoo thantha dwarvantha vilamathi chakoriva jagathi

Io mi inchino a Shiva, purezza cristallina, signore del Vishuddi chakra,

e a te Madre, che coincidi con il suo stesso pensiero.

Mi inchino a voi, la cui luce rimuove le tenebre dell’ignoranza,

così che il mondo se ne disseta, come gli uccelli notturni della luce lunare


38
Samunmeelath samvithkamala makarandhaika rasikam
Bhaje hamsadwandham kimapi mahatham maanasacharam
Yadhalapaa dhashtadasa gunitha vidhyaparinathi
Yadadhathe doshad gunamakhila madhbhaya paya eva

Mi inchino alla coppia dei cigni, Ham e Sa,

che si nutrono del miele puro del fiore della conoscenza,

che nuotano nel lago della mente illuminata, da cui provengono le diciotto arti

e il discernimento tra il bene e il male, come dell'acqua dal latte.


39
Thava swadhishtane huthavahamadhishtaya niratham
Thameede sarvatha janani mahathim tham cha samayam
Yadhaloke lokan dhahathi mahasi krodha kalithe
Dhayardhra ya drushti sishiramupacharam rachayathi

Oh Madre, nel chakra di Swadishtana adoro il Distruttore che brilla nel fuoco

e tu, splendente Potenza, che quando il mondo è roso dalle fiamme

lo proteggi con lo sguardo, bagnato di fresche lacrime di compassione.


40
Thatithwantham shakthya thimira paree pandhi sphuranaya
Sphuranna na rathnabharana pareenedwendra dhanusham
Thava syamam megham kamapi manipooraika sharanam
Nisheve varshantham haramihira thaptham thribhuvanam.
 


Mi inchino alla nube carica di pioggia che risiede nel chakra di Manipura,

dove la Parashakti è come arcobaleno di preziosi riflessi che squarciano l'oscurità,

che bagna di pioggia i tre mondi bruciati dall'ardore divino e solare.


41
Thavadhare mole saha samayaya lasyaparaya
Navathmanam manye navarasa maha thandava natam
Ubhabhya Methabhyamudaya vidhi muddhisya dhayaya
Sanadhabyam jagne janaka jananimatha jagathidam.

Medito il Signore dai nove volti, nel chakra di Muladhara,

il Dio della danza e delle nove emozioni, col quale hai generato il cosmo

perché misericordiosi e uniti risolleviate il mondo, dopo la distruzione.



42 Gathair manikyatvam gagana-manibhih-sandraghatitham.
Kiritam te haimam himagiri-suthe kirthayathi yah;
Sa nideyascchaya-cchurana-sabalam chandra-sakalam
Dhanuh saunasiram kim iti na nibadhnati dhishanam.



Oh figlia delle montagne ghiacciate, colui che descriverà la tua corona,

ornata di pietre brillanti, dei dodici luminari posti gli uni accanto agli altri,

vedrà la luna crescente brillare sulla tua corona, come l'arco brandito da Indra.



43 Dhunotu dhvaantam nas tulita-dalit’endivara-vanam
Ghana-snigdha-slakshnam chikura-nikurumbham thava sive;
Yadhiyam saurabhyam sahajamupalabdhum sumanaso
Vasanthyasmin manye vala-madhana-vaati-vitapinam.



O Dea, consorte di Shiva, fai che il buio delle nostre menti scompaia

alla vista della tue trecce coronate di gloria, per una sola ciocca sulla tua fronte;

i fiori del giardino di Indra sbocciano tra i tuoi capelli, per carpirne il profumo.



44 Tanothu kshemam nas tava vadhana-saundarya lahari
Parivaha-sthrotah-saraniriva seemantha-saranih
Vahanti sinduram prabala-kabari-bhara-thimira-
Dvisham brindair bandi-krtham iva navin’arka kiranam;



O madre, la linea tra i tuoi capelli è come un torrente imprigionato,

tra le sue sponde scorre l’onda della tua bellezza,

e il vermiglio che l'adorna è come sole nascente

tra i tuoi capelli corvini, neri e folti come i ranghi dell’esercito nemico.



45 Aralaih swabhavyadalikalabha-sasribhiralakaih
Paritham the vakhtram parihasati pankheruha-ruchim;
Dara-smere yasmin dasana-ruchi-kinjalka-ruchire
Sugandhau madhyanti Smara-dahana-chaksur-madhu-lihah.



Per loro natura dolcemente arricciati e luminosi, come giovani api,

i tuoi capelli circondano il tuo volto più radioso del fiore di loto,

e brillano i denti bianchi come germogli,

che incantano gli occhi del Dio che incenerì il desiderio.



46 Lalatam lavanya-dyuthi-vimalamaabhati tava yath
Dvithiyam tan manye makuta-ghatitham chandra-sakalam;
Viparyasa-nyasad ubhayam api sambhuya cha mithah
Sudhalepa-syutih pareenamati raka-himakarah.


Io credo, o madre, che la tua fronte luminosa come la luna

sia effettivamente l'astro, imprigionato dalla tua corona gloriosa,

e se unita alla luna che adorna la corona che la sovrasta,

essa darebbe luce e nettare come un perenne plenilunio.


47
Bhruvau bhugne kinchit bhuvana-bhaya-bhanga-vyasanini
Tvadhiye nethrabhyam madhukara-ruchibhyam dhrita-gunam;
Dhanur manye savye’tara-kara-grhitam rathipateh
Prakoshte mushtau ca sthagayati nigudha’ntharam ume


O dea Uma, che rimuovi la paura dal mondo, le tue sopracciglia

coronate da file di api da miele, mi ricordano l’arco del dio dell’amore,

stretto nella sua mano sinistra, che ne nasconde il centro con le dita.


48
Ahah sute savyam tava nayanam ark’athmakathaya
Triyamam vamam the srujati rajani-nayakataya;
Trithiya the drishtir dhara-dhalita-hemambuja-ruchih
Samadhatte sandhyam divasa-nisayor antara-charim


Il tuo occhio destro è come il sole, da cui proviene il giorno,

il tuo occhio sinistro è come la luna, da cui proviene la notte

il terzo occhio al centro, è come un semiaperto fiore d'oro

pronto ad aprirsi dove sorgono l’alba e il tramonto.


49
Vishala kalyani sphuta-ruchir ayodhya kuvalayaih
Kripa-dhara-dhara kimapi madhur’a bhogavatika;
Avanthi drishtis the bahu-nagara-vistara-vijaya
Dhruvam tattan-nama-vyavaharana-yogya vijayate


Il tuo sguardo, o Dea, tutto comprende, benefico per tutti, ovunque scintilla,

bellezza incomparabile, pioggia di grazia, dolcezza incarnata

salvezza dei devoti, fortezza e vittoria, Dea dai molti nomi e dalle molte virtù.


50
Kavinam sandharbha-sthabaka-makarandh’aika-rasikam
Kataksha-vyakshepa-bhramara-kalabhau-karna-yugalam;
Amunchantau drshtva tava nava-ras’asvada tharalau-
Asuya-samsargadhalika-nayanam kinchid arunam


I tuo occhi, o Dea, sono come le api assetate di miele, che dolcemente

tendono a raggiungere le orecchie, su cui piegano a suggere il miele

dai versi offerti dai devoti, mentre il tuo terzo occhio scintilla violetto di gelosia.


51
Shive sringarardhra tad-ithara-jane kutsana-paraa
Sarosha Gangayam Girisa-charite’vismayavathi;
Har’ahibhyo bhita sarasi-ruha-saubhagya-janani
Sakhishu smera the mayi janani dristih sakaruna


Madre dell’universo, il tuo sguardo è dolce e pieno d’amore per il tuo Signore Shiva

d'odio per Ganga, o di meraviglia per le storie del tuo Signore,  o di timore dei serpenti che cingono il Suo collo,

oppure è radioso di gioia alla vista dei tuoi cari, ed è colmo di misericordia, quando incontri me, il tuo devoto.


52
Gathe karnabhyarnam garutha iva pakshmani dhadhati.
Puraam bhetthus chitta-prasama-rasa-vidhravana-phale;
Ime nethre gothra-dhara-pathi-kulottamsa-kalike
Tav’akarn’akrishta-smara-sara-vilasam kalayathah


O bocciolo che coroni la dinastia delle montagne,

le tue sopracciglia assomigliano alle ali di un’aquila reale

e tolgono la pace al cuore di colui che distrusse le tre città (Shiva),

le tue lunghe ciglia scoccano per lui le frecce del Dio dell’Amore.


53
Vibhaktha-traivarnyam vyatikaritha-lila’njanathaya
Vibhati tvan-netra-trithayam idam Isana-dayite;
Punah strashtum devan Druhina-Hari-Rudran uparatan
Rajah sattvam vibhrat thama ithi gunanam trayam iva


O amata da Shiva, i tuoi tre occhi decorati dai tre colori

associati ai tre guna (sattva, raja, tamas) sono segno della triplice divinità

di Vishnu, Brahma e Rudra, uniti in te alla fine dei tempi.



54
Pavithrikarthum nah pasupathi-paradheena-hridhaye
Daya-mithrair nethrair aruna-dhavala-syama ruchibhih;
Nadah sono ganga tapana-tanay’eti dhruvamamum
Trayanam tirthanam upanayasi sambhedam anagham.


Dea, signora di Pasupathi, i tuoi occhi sono come i tre fiumi,

il rosso Sonabhadra, il bianco Gange e il nero Yamuna

e tu sei la confluenza dei tre, dove i peccati del mondo sono mondati.


55
Nimesh’onmeshabhyam pralayam udayam yaati jagati
Tave’ty ahuh santho Dharani-dhara-raajanya-thanaye;
Tvad-unmeshaj jatham jagad idham asesham pralyatah
Pari-trathum sankhe parihruta-nimeshas tava drusah.


Dicono i saggi eruditi che questo mondo è creato e distrutto all’aprirsi  e chiudersi dei tuoi occhi,

o figlia delle montagne, io credo però che tu non li chiuderai

così che questo mondo, da te creato, non avrà mai fine.


56
Tav’aparne karne-japa-nayana-paisunya-chakita
Niliyante thoye niyatham animeshah sapharikah;
Iyam cha srir baddhasc-chada-puta-kavaiam kuvalayam
Jahati pratyupe nisi cha vighatayya pravisathi.

O increata, i pesci neri nel ruscello non riposano, contemplando i tuoi larghi occhi scuri,

che mormorano alle orecchie cui sono vicini, e temono si parli di loro;

Lakshmi entra nei fiori di loto prima che tu chiudi le palpebre al tramonto, per uscirne solo all'alba, quando le riapri.


57
Drisa draghiyasya dhara-dhalita-nilotpala-rucha
Dhaviyamsam dhinam snapaya kripaya mam api Sive;
Anenayam dhanyo bhavathi na cha the hanir iyata
Vane va harmye va sama-kara-nipaatho himakarah


Signora di Shiva, bagnami col tuo sguardo misericordioso,

con i tuoi occhi belli come un loto  appena sbocciato.

Con un tuo sguardo io guadagnerò il sommo bene e tu non perderai nulla,

come la luna che illumina foreste e i paesaggi, generosa.


58
Araalam the paali-yugalam aga-rajanya-thanaye
Na kesham adhatte kusuma-shara-kodhanda kuthukam;
Tiraschino yathra sravana-patham ullanghya vilasann-
Apaanga-vyasango disati sara-sandhana-dhisanam


O dea, figlia delle montagne innevate, chi non crederebbe

che l’arco disegnato tra i tuoi occhi e le orecchie non sia quello del dio dell’Amore?

Se un solo sguardo dei tuoi occhi suscita, come una freccia, la nostra meraviglia.


59
Sphurad-ganddabhoga-prathiphalitha-thatanka yugalam
Chatus-chakram manye thava mukham idam manmatha-ratham;
Yam-aruhya druhyaty avani-ratham arkendhu-charanam
Mahaviro marah pramatha-pathaye sajjitavate.


I cerchi che adornano i tuoi lobi si riflettono lucenti sul tuo volto

creando l'illusione di vedere il carro di Cupido incedere

sfidando il Signore stesso, alla guida del carro del mondo,

sospinto dalle ruote del sole e della luna.



60

Sarasvatyah sukthir amrutha-lahari-kaushala-harih
Pibanthyah Sarvani Sravana-chuluk abhyam aviralam;
Chamathkara-slagha-chalita-sirasah kundala-gano
Jhanatkarais taraih prati-vachanam achashta iva te.



O Dea, amata da Shiva, quando ascolti Saraswati cantare le tue lodi,

che richiamano la beatitudine del cuore,

la tua testa oscilla dolcemente seguendo la melodia, e  il tintinnio dei tuoi monili

si solleva nell'aria come eco di cembali festosi.


61

Asau naasa-vamsas tuhina-girivamsa-dhvajapati
Thvadhiyo nedhiyah phalatu phalam asmakam uchitam;
Vahathy anthar muktah sisira-kara-nisvasa galitham
Samruddhya yat tasam bahir api cha mukta-mani-dharah



O Dea, simbolo dell’Himalaya, dal naso perfetto

come bambù sottile, concedici la tua benedizione.

La perla che orna la tua narice sinistra, così vicina al tuo respiro,

è per noi l’origine dei beni più preziosi.





62 Prakrithya’rakthayas thava sudhati dantha-cchada-ruchaih
Pravakshye saadrisyam janayathu phalam vidhruma-latha;
Na bimbam tad-bimba-prathiphalana-raagad arunitham
Thulam adhya’rodhum katham iva bhilajjetha kalaya.


Oh dea dai denti perfetti, a paragone del rosso delle tue labbra,

i coralli marini e i melograni abbandonano la contesa

non possono competere con la tua bocca,

e cercano invano di imitarne il colore.


63
Smitha-jyothsna-jalam thava vadana-chandrasya pibatham
Chakoranam asid athi-rasataya chanchu-jadima;
Athas the sithamsor amrtha-laharim amla-ruchayah
Pibanthi svacchhandam nisi nisi bhrusam kaanjika-dhiya.


Satordito di dolcezza del nettare che emana dal Tuo volto,

il Cakora, l'uccello che beve raggi di luna

si aggira nella notte cercando qualcosa di amaro,

nella luminosità lunare, desideroso di dimenticare.


64
Avishrantam pathyur guna-gana-katha’mridana-japa
Japa-pushpasc-chaya thava janani jihva jayathi saa;
Yad-agrasinayah sphatika-drishad-acchac-chavi mayi
Sarasvathya murthih parinamati manikya-vapusha.


Madre mia, sulla tua dolce lingua rossa come fiore di ibisco

siede Saraswati, dea del sapere, che canta le lodi di Shiva, l'amato,

e  il suo celebre candore di cristallo diventa rosso rubino al tuo contatto.


65
Rane jithva’daithyan apahrutha-sirastraih kavachibhir
Nivrittais Chandamsa-Tripurahara-nirmalva-vimukhaih;
Visakh’endr’opendraih sasi-visadha-karpura-sakala
Viliyanthe maatas tava vadana-tambula-kabalah.



O madre del mondo, Subrahmanya, Vishnu e Indra,

dopo la guerra contro gli Asura, tolsero infine le armature,

e onorarono Shiva per poi prendere da te mezza foglia di betel,

dalla tua bocca fresca di canfora e bianca come la luna.


66
Vipanchya gayanthi vividham apadhanam Pasupathea
Thvay’arabdhe vakthum chalita-sirasa sadhuvachane;
Tadhiyair madhuryair apalapitha-tantri-kala-ravam
Nijaam vinam vani nichulayati cholena nibhrutham.



O madre del mondo, quando dolcemente canti le  lodi del tuo Signore,

la Dea bianca copre le corde del suo Veena, con cui ti accompagnava,

perché il loro suono non sia annichilito dalla perfezione della tua voce.


67
Karagrena sprustam thuhina-girina vatsalathaya
Girisen’odasthama muhur adhara-pan’akulataya;
Kara-grahyam sambhor mukha-mukura-vrintham Giri-sute
Kadham-karam bramas thava chubukam aupamya-rahitham.



Figlia delle montagne, come descriverò la bellezza del tuo mento,

accarezzato un tempo con affetto da tuo padre l’Himalaya

e che il Signore delle montagne, Shiva, oggi solleva per baciarti,

e regge lo specchio cristallino del tuo volto.


68
Bhujasleshan nithyam Pura-damayituh kantaka-vathi
Tava griva dhatte mukha-kamalanaala-sriyam iyam;
Svatah swetha kaalaagaru-bahula-jambala-malina
Mrinali-lalithyam vahati yadadho hara-lathika.



Il tuo collo appare come lo stelo del fiore, coperto di spine,

per i tuoi capelli scompigliati dal Dio distruttore,

e le perle al collo, cosparse di incenso, mirra e pasta di sandalo

sono come terra su cui sboccia il tuo volto in fiore.


69
Gale rekhas thisro gathi-gamaka-gith’aika nipune
Vivaha-vyanaddha-praguna-guna-samkhya-prahibhuvah;
Virajanthe nana-vidha-madhura-ragakara-bhuvam
Thrayanam gramanam sthithi-niyama-seemana iva the.



Signora delle arti e maestra, le tre linee del tuo collo richiamano le ghirlande

intrecciate durante il tuo santo sposalizio, da esse originano le note musicali,

Shadja, Madhyama e Gandhara e i tre canoni della musica, Gathi, Gamaka e Geetha.


70
Mrinali-mridhvinam thava bhuja-lathanam chatasrinam
Chaturbhih saundaryam Sarasija-bhavah stauthi vadanaih;
Nakhebhyah samtrasyan prathama-madhanadandhaka-ripo
Chaturnam sirshanam samam abhaya-hasth’arapana-dhiya.



Brahma, il dio nato dal Loto, timoroso di Shiva che lo mutilò di una testa,

loda instancabilmente le tue generose  mani, belle come foglie di loto,

certo che otterrà così protezione per ciò che gli resta.


71
Nakhanam uddyotai nava-nalina-ragam vihasatham
Karanam te kantim kathaya kathayamah katham Ume;
Kayachid va samyam bhajatu kalaya hanta kamalam
Yadi kridal-lakshmi-charana-tala-laksha-rasa-chanam.



Oh Uma, come descriveremo lo splendore delle tue mani,

delle tue unghie più gentili del loto appena sbocciato.

Il rosso del loto e la lacca che adorna i piedi di Laksmi

insieme, sono un sedicesimo della tua bellezza.


72
Samam devi skanda dwipa vadana peetham sthanayugam
Thavedham na khedham harathu sathatham prasnutha mukham
Yada loakakhya sankha kulitha hridayo hasa janaka
Swa kumbhou herambha parisrusathi hasthena jhhaddithi



O Dea, il tuo dolce seno sempre generoso di latte,

così come nutre i tuoi figli, Skanda e Ganesha, distrugga ogni dolore.

Vedendo il tuo seno perfino Heramba (Ganesha) si confuse e suscitò il vostro sorriso.


73
Amuu theey vakshoja vamrutharasa manikhya kuthupou
Na sadhehaspatho nagapathi pathake manasi na
Pibhanthou thow yasma dhavadhitha bhadusangha rasikou
Kumara vadhyapi dwiradhavadhana krouncha dhalanou



O emblema del re delle montagne,

il tuo seno è la coppa finemente cesellata del più puro nettare

che nutre Ganesha dalla testa elefantina e Kartikeya che uccise il demone Kraunka,

divini fanciulli per sempre senza macchia


74
Bahathyambha sthamberam dhanuja kumbha prakrithibhi
Samaarabhdham muktha mamibhi ramalam haara lathikam
Kuchabhogo bhimbhadara ruchibhi rathna saabhalitham
Prathapa vyamishram puradamayithu keerthimiva thee



Oh madre, al centro del tuo seno brilla la collana di perle di Gajasura,

che risplendono del rosso delle tue labbra,

Tu indossi con prestigio la fama del Signore che distrusse le tre città.


75
Twa stanyam manye dharanidhara kanye hridhayatha
Paya paraabhaara parivahathi saaraswathamiva
Dhayavathya dhattham dravida sisu raaswadhya thava yat
Kaveenam proudana majani kamaniya kavayitha



O figlia del re delle montagne,

il latte che sgorga dal tuo seno forma un’onda di nettare sublime,

il tuo latte è pura misericordia,

che fece del figlio di Dravida il più grande dei poeti.


76
Hara krodha jwalaavalibhir avaleedena vapusha
Gabhire thee nabhisarasi kruthasangho manasija
Samuthasthou thasmath achalathanaye dhoomalathika
Janastham janithe thava janani romaavalirithi



O figlia delle montagne, il signore dell’amore, che regna sulla mente,

bruciato dall’ira di Shiva si immerse ardente nel pozzo del tuo ombelico,

e il fumo si levava torcendosi verso l'alto, pareva una ciocca dei tuoi capelli.



77 Yadhethath kalindhi thanu thara ngaa kruthi shive
Krushe mahye kinchid janani thawa yadbhathi sudheeyam
Vimardha –dhanyonyam kuchakalasayo –ranthara gatham
Thanu bhootham vyoma pravishadhiva nabhim kuharinim



Oh madre dell’universo, i saggi dicono vi è una linea,

sottile e scura come l'etere posta tra i tuoi seni uniti,

che fluisce fino penetrare nell’ombelico, formando il fiume Yamuna.



78 Sthiro gangavartha sthana mukula romaa vali latha
Kalaabhalam kundam kusuma sara thejo hutha bhuja
Rathe leelamgaram kimapi thava nabhir giri suthe
Bhila dwaram siddhe rgirisa nayananam vijayathe



Oh figlia delle montagne, sia lode al tuo ombelico ,

fermo vortice nelle acque del Gange, fuoco dell’Homa

acceso dal desiderio, casa di Rathi, signora del dio dell’amore,

lì è la grotta dove gli asceti trovano la grazia di Shiva.



79 Nisargha ksheenasya sthana thata bharena klamajusho
Namanmurthe narree thilaka sanakaii –sthrutayatha eva
Chiram thee Madhyasya thruthitha thatini theera tharuna
Samavasthaa sthemno bhavathu kusalam sailathanaye



Oh figlia della montagna, la migliore delle donne,

sia lode alla tua vita esile e sinuosa,

che quasi scompare come un albero

chino sulla riva di un fiume impetuoso.



80 Kuchou sadhya swidhya-sthata =ghatitha koorpasabhidurou
Kasnthou dhormule kanaka kalasabhou kalayatha
Thava thrathum bhangadhalamithi valagnam thanubhava
Thridha naddham devi trivali lavalovallibhiriva


Oh mia Dea, fu il dio dell'amore a formare i tuoi seni

a sembianza di coppe d'oro, a legare tre volte la vita sottile,

stretta nella veste, pronta a disciogliersi per amore del tuo Signore.



81 Guruthvam vistharam ksithidharapathi paravathy nijaath
Nithambha Dhhachhidhya twayi harana roopena nidhadhe
Athasthe vistheerno guruyamasesham vasumathim
Nithambha =praabhara sthagayathi lagutwam nayathi cha


Oh figlia della montagna, fu proprio Himavan,

re delle montagne, a concederti in dote solidità e peso,

così che i tuoi fianchi fossero grandi e forti

e potessero illuminare il mondo o gettarlo nell'ombra.



82 Karrendranam sundan kanaka kadhali kaadapatali
Umabhamurubhyam –mubhayamapi nirjithya bhavathi
Savrithabhyam pathyu pranathikatinabham giri suthe
Vidhigne janubhysm vibhudha karikumbha dwayamasi


Oh figlia saggia della montagna, le tue gambe hanno vinto

contro le zanne dell'elefante per eleganza,

e le tue ginocchia contro le sua fronte per rotondità,

poichè la devozione al tuo Signore le aveva tornite.


83
Paraa jenu rudhram dwigunasara garbhoy girisuthe
Nishanghou Unghe thee vishamavishikho bhada –maakrutha
Yadagre drishyanthe dasa satra phalaa paadayugali
Nakhagrachadhyan sura makuta sanayika nishitha



Oh figlia della montagna, quando Cupido volle vincere Rudra, il tuo Signore,

prese a modello le tue gambe e creò frecce affusolate,

armate con punte come unghie dei tuoi piedi,

intagliate nei brillanti delle corone degli dei.


84
Sruthinam murdhano dadhati thava yau sekharathaya
Mama’py etau Matah sirasi dayaya dhehi charanau;
Yayoh paadhyam paathah Pasupathi-jata-juta-thatini
Yayor larksha-lakshmir aruna-Hari-chudamani-ruchih



Oh madre mia, compiaciti di posare i tuoi piedi divini,

che già ornano l'apice dei Veda,  lambiti dall'acqua del Gange

che sgorga dalla testa di Pashupati, laccati del rosso che corona Vishnu,

pietosamente sul mio capo.


85
Namo vakam broomo nayana ramaneeyaya padayo
Thavasmai dwandhaya sphuta ruchi rasalaktha kavathe
Asooyathyantham yadhamihananaaya spruhyathe
Passonamisana pramadhavana kamkhelitharave



Mi inchino ai tuoi piedi scintillanti,

i più belli mai visti, dipinti del rosso più prezioso.

Il  Signore Pashupati, tuo consorte, sia geloso degli alberi del tuo giardino,

poiché anelano di ricevere un calcio dai tuoi piedi.


86
Mrisha krithva gothra skhalana matha vailakshya namitham
Lalate bhartharam charana kamala thadayathi thee
Chiradantha salyam dhahanakritha –munmilee thavatha
Thula koti kkana kilikilith –meesana ripuna



Quando giocosamente o per aver sbagliato il tuo nome,

il tuo consorte deve chinarsi a te, e ricevere un calcio

il dio dell'amore, nemico del Signore da cui fu bruciato,

fa risuonare vittorioso il tintinnio delle cavigliere che adornano le tue gambe.


87

Himani-hanthavyam hima-giri-nivas’aika-chaturau
Nisayam nidranam nisi charama-bhaghe cha visadau;
Varam laksmi-pathram sriyam ati srijanthau samayinam
Sarojam thvad-padau janani jayatas chitram iha kim.



Madre mia, il fiore di loto appassisce nella neve, ma non i tuoi piedi,

il fiore di loto si chiude nel sonno di notte, ma  non i tuoi piedi,

il fiore di loto è abitato dalla dea Lakshmi, ma i tuoi piedi sono la dea stessa per i tuoi devoti.


88

Padham the kirhtinam prapadham apadham Devi vipadham
Katham nitham sadbhih kutina-kamati-karpara-thulam;
Katham vaa bahubhyam upayamana-kaale purabhida
Yad adhaya nyastham drshadi daya-manena manasa.



Oh, dea Devi, come possono i poeti

chiamare i tuoi piedi gusci di tartaruga,

essi che sono fama e protezione dei devoti,

i piedi che Shiva sollevò dolcemente durante le nozze.


89
Nakhair naka-sthrinam kara-kamala-samkocha sasibhi
Tarunam dhivyanam hasata iva te chandi charanau;
Phalani svah-sthebhyah kisalaya-karagrena dhadhatam
Daridhrebhyo bhadraam sriyam anisam ahnaya dhadhatau.


I tuoi piedi offrono ogni ricchezza ai tuoi devoti, e ogni beneficio;

più degli alberi celesti, destinati agli eletti,

più delle imprevedibili damigelle del cielo,

le tue unghie donano prosperità come dieci lune.


90
Dhadhane dinebhyah sriyam anisam asaanusadhrusim
Amandham saundharya-prakara-makarandham vikirathi;
Tav’asmin mandhara-sthabhaka-subhage yatu charane
Nimajjan majjivah karana-charanah sat-charanathaam.


La mia mente con i sei sensi è come un'ape con sei zampe,

che si getta ai tuoi santi piedi, belli come fiori dell'albero celeste

che concede ricchezza ai poveri, quanto desiderano, e che senza sosta distilla miele

fluido come onda di bellezza, propizio come il fiore di Mandara.


91
Pada-nyasa-kreeda-parichayam iv’arabdhu-manasah
Skhalanthas the khelam bhavana-kala-hamsa na jahati;
Atas tesham siksham subhaga-mani-manjira-ranitha-
Chchalad achakshanam charana-kamalam charu-charite.



Tu che conduci vita santa, i cigni nella tua casa ti seguono

per imparare il tuo passo, che è danza celeste.

E i tuoi piedi come fiori di loto,  seguono la  musica

che sale dalle cavigliere, per insegnargli ciò che chiedono.


92
Gataas the mancathvam Druhina-Hari-Rudr’eshavara-bhrutah
Sivah svacchac-chaya-ghatita-kapata-pracchada-pata;
Tvadhiyanam bhasaam prati-phalana-rag’arunathaya
Sariri srungaro rasa iva dhrisam dhogdhi kuthukam.



Brahma, Vishnu, Rudra e Iswara, gli dei che governano il mondo,

si disposero alle quattro gambe del tuo letto, per poterti servire.

Il candido Sadashiva distese un lenzuolo che tingesti di rosso,

e nei tuoi occhi scintillava il desiderio d'amore.


93
Araala kesheshu prakruthi-saralaa manda-hasithe
Sireeshabha chite drushad upala-sobha kucha-thate;
Bhrusam thanvi madhye pruthur urasijh’aroha-vishaye
Jagat trathum sambhor jayahti karuna kaachid aruna.



L'amata di Shiva manifesta la grazia nelle onde dei capelli, nella dolcezza del sorriso,

è gentile come un fiore, solida e brillante come pietra preziosa sul petto,

è seducente sulle labbra e nella pienezza dei seni e dei fianchi.

In tutto eccelle a beneficio del mondo.


94
Kalankah kasthuri rajani-kara-bimbham jalamayam
Kalabhih karpurair marakatha-karandam nibiditam;
Athas thvad-bhogena prahti-dinam idam riktha-kuharam
Vidhir bhuyo bhuyo nibidayathi nunam thava krithe.



La luna è il tuo scrigno di profumi,

le macchie che in essa vediamo sono il muschio, il sandalo e l'incenso,

la falce crescente è la brocca adamantina

con cui ogni giorno il creatore riversa quello che hai consumato.


95
Pur’arather antah-puram asi thathas thvach-charanayoh
Saparya-maryadha tharala-karananam asulabha;
Thatha hy’ethe neetah sathamukha-mukhah siddhim athulam
Thava dvar’opantha-sthithibhir anim’adyabhir amarah.



Tu sei l'amata di Shiva, il Dio che distrusse le tre città,

i deboli, coloro la cui mente è instabile, non osano adorare i tuoi piedi,

e gli Dei vegliano alla tua porta con i loro poteri soprannaturali.


96
Kalathram vaidhathram kathi kathi bhajante na kavayah
Sriyo devyah ko va na bhavati pathih kairapi dhanaih;
Mahadevam hithva thava sathi sathinam acharame
Kuchabhyam aasangah kuravaka-tharor apyasulabhah.



Alcuni poeti raggiungono la Dea della conoscenza,

Altri uomini, dediti alle ricchezze, conoscono la Dea dell'abbondanza.

Oh, più casta delle donne, tranne Shiva il Signore

il tuo seno non ha mai toccato alcuno, nemmeno un albero di Kuravaka.

97

Giram aahur devim Druhina-gruhinim agaamavidho
Hareh pathnim padhmam Hara-sahacharim adhri-thanayam;
Thuriya kapi thvam dhuradhigama-niseema-mahima
Maha-maya visvam bhramayasi parabhrahma mahishi.



Oh Parashakti, unita al Parabrahma, alcuni dotti ti chiamano Saraswati, moglie di Brahma,

o Lakshmi, moglie di Vishnu, o Parvati, moglie di Shiva,

tu sei invero la quarta, chiamata Maha Maya colei che ha dato la vita al mondo

e che è compimento di tutto ciò che deve essere realizzato.


98
Kadha kaale mathah kathaya kalith’alakthaka-rasam
Pibheyam vidyarthi thava charana-nirnejana-jalam;
Prakrithya mukhanam api cha kavitha-karanathaya
Kadha dhathe vani-mukha-kamala-thambula-rasatham.



Oh madre mia, quando sarò pronto,

io che anelo alla conoscenza, a bere l'acqua che ho offerto ai tuoi piedi,

tinta della benedizione della conoscenza incarnata,

che ha potere di fare di un muto un fine poeta?


99
Saraswathya lakshmya vidhi hari sapathno viharathe
Rathe pathivrithyam sidhilayathi ramyena vapusha
Chiram jivannehva kshapathi pasu pasa vyathikara
Paranandabhikhyam rasayathi rasam twadjanavaan.



Coloro che ti adorano, oh madre, sono tanto sapienti e ricchi

da suscitare la gelosia degli dei, sono così belli da attrarre Rathi,

Colui che è slegato dai lacci di questa vita

gode della felicità dell'estasi e vive per sempre.



100
Pradhipa-jvalabhir dhivasa-kara-neerajana-vidhih
Sudha-suthes chandropala-jala-lavair arghya-rachana;
Svakiyair ambhobhih salila-nidhi-sauhitya karanam
Tvadiyabhir vagbhis thava janani vacham stutir iyam.



O Dea che sei l'origine dei mondi, questo inno a Te dedicato è composto con tue parole,

ma è come mostrare al sole una lampada di canfora,

come offrire alla luna la pietra lunare,

è come offrire acqua in adorazione dell'oceano.


*Tratto da: http://www.visionaire.org
Il poema tradizionalmente è associato a una serie di 100 figure geometriche, o Yantra, che catturano visivamente la potenza espressa dai versi e ne veicolano i benefici relativi.