"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

mercoledì 31 gennaio 2018

Fabrizio Alfieri, Considerazioni sul Flauto magico

Fabrizio Alfieri
Considerazioni sul Flauto magico

Un rinnovato interesse nei confronti della figura di Wolfgang Amadeus Mozart, recentemente amplificato dai media in occasione del duecentocinquantesimo anniversario della nascita del compositore, ha favorito la pubblicazione di numerosi studi biografici e musicologici, volti a evidenziarne aspetti anche meno noti della vita e dell’opera.

martedì 30 gennaio 2018

René Guénon, Considerazioni sull'Iniziazione - XVII - Miti, misteri e simboli

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

XVII - Miti, misteri e simboli

Le considerazioni finora esposte ci portano abbastanza naturalmente a esaminare un’altra questione a esse collegata, quella dei rapporti del simbolo con ciò che è chiamato «mito»; a tal proposito dobbiamo far subito osservare che ci è talvolta occorso di parlare di una certa degenerazione del simbolismo come causa dell’originarsi della «mitologia», prendendo questa parola nel senso che le viene abitualmente attribuito; ciò è di fatto esatto quando si tratti dell’antichità detta «classica», ma forse non troverebbe valida applicazione al di fuori di questo periodo delle civiltà greca e latina. 

lunedì 29 gennaio 2018

Carmela Crescenti, Jihad: impegno sacrificale e codice d’onore

Carmela Crescenti
Jihad: impegno sacrificale e codice d’onore

È noto ormai al mondo occidentale che il termine jihâd non è traducibile con “guerra santa” se non facendo doverose precisazioni linguistiche, ideologiche e contenutistiche.

domenica 28 gennaio 2018

René Guénon, Considerazioni sull'Iniziazione - XVI - Il rito e il simbolo

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

XVI - Il rito e il simbolo

Abbiamo in precedenza indicato come il rito e il simbolo, i quali sono l’uno e l’altro elementi essenziali di qualsiasi iniziazione, e si ritrovano anzi ‑ in maniera più generale ‑ invariabilmente associati in tutto quel che presenta carattere tradizionale, siano in realtà strettamente legati dalla loro stessa natura.

sabato 27 gennaio 2018

101 Storie Zen, Nyogen Senzaki e Paul Reps (a cura di)

101 Storie Zen
A cura di Nyogen Senzaki e Paul Reps

1. Una tazza di tè.

Nan-in, un maestro giapponese dell'era Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. «E' ricolma. Non ce n'entra più!».
«Come questa tazza,» disse Nan-in «tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?».

venerdì 26 gennaio 2018

René Guénon, Considerazioni sull'Iniziazione - XV - Sui riti iniziatici

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

XV - Sui riti iniziatici

Nel corso dell’esposizione di ciò che precede abbiamo già avuto continue occasioni di fare accenno ai riti, poiché essi costituiscono l’elemento essenziale per la trasmissione dell’influenza spirituale e per il ricollegamento alla «catena» iniziatica, sicché si può dire che ‑ senza i riti ‑ non potrebbe esistere alcuna iniziazione. 

giovedì 25 gennaio 2018

mercoledì 24 gennaio 2018

René Guénon Considerazioni sull'Iniziazione - XIV - Sulle qualificazioni iniziatiche

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

XIV - Sulle qualificazioni iniziatiche

Dobbiamo ora ritornare ad argomenti riguardanti quella che fra le condizioni dell’iniziazione è la prima, o preventiva, vale a dire a quelle che sono indicate con il nome di «qualificazioni» iniziatiche; a dire il vero, questo argomento è fra quelli che è quasi impossibile aver la pretesa di trattare in modo completo, ma potremo almeno apportarvi qui qualche chiarimento.

martedì 23 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte
Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi


13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi



Nell’Advaita Vedānta sono in uso molti vocaboli che si trovano ovunque nella śruti e nella smṛti. Essi, tuttavia, devono essere interpretati, in questo caso, sotto una luce del tutto particolare se si vuole comprendere a fondo la dottrina śaṃkariana.

lunedì 22 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte

Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi

12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà

Questo capitolo è espressamente dedicato a coloro che sono già discepoli di Advaita Vedānta o che, perlomeno, siano dei mumukṣu[1] già iniziati che si trovino in una situazione spirituale di ricerca di un maestro qualificato e realizzato. Queste note, tuttavia, possono anche essere di un certo interesse per coloro che desiderino avere una informazione più completa sulla via della conoscenza.

domenica 21 gennaio 2018

René Guénon Considerazioni sull'Iniziazione - XIII - Del segreto iniziatico

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

XIII - Del segreto iniziatico

Anche se abbiamo appena finito di indicare qual è la natura essenziale del segreto iniziatico[1], dobbiamo aggiungere ulteriori precisazioni in proposito, allo scopo di distinguere quest’ultimo, senza possibilità di equivoci, da tutti gli altri generi di segreti più o meno esteriori che si incontrano nelle molteplici organizzazioni che, per questa ragione, sono dette «segrete» nel senso più generale. 

sabato 20 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 11. Da manana a nididhyāsana

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte

Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi


11. Da manana a nididhyāsana

In qualunque modo nididhyāsana sia chiamato nei diversi testi, il punto di partenza su cui si basa è sempre l’Ātma pratyāya, vale a dire la certezza d’essere il Sé esistente e cosciente; questa è una esperienza indiscutibile, condivisa anche tra gli uomini comuni. Ma l’uomo comune confonde la certezza di esistere come Sé cosciente con il proprio senso dell’“io”.

venerdì 19 gennaio 2018

René Guénon, Considerazioni sull'Iniziazione - XII - Organizzazioni iniziatiche e sette religiose

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

XII - Organizzazioni iniziatiche e società segrete

Sulla natura delle organizzazioni iniziatiche si commette molto frequentemente un altro errore, sul quale dovremo soffermarci più a lungo che non su quello che consiste nella loro assimilazione con le «sette» religiose, giacché esso si riferisce a un punto che sembra particolarmente difficile da capire per la maggior parte dei nostri contemporanei, ma che noi consideriamo assolutamente essenziale: si tratta del fatto che simili organizzazioni differiscono totalmente, per la loro stessa natura, da tutte quelle che, ai giorni nostri, vengono chiamate «società» o «associazioni», queste ultime essendo definite da caratteri esteriori che possono mancare completamente nelle prime, e che, anche quando talvolta vi si introducano, rimangono loro sempre accidentali e anzi devono essere considerati, come del resto abbiamo indicato fin dall’inizio, soltanto come l’effetto di una specie di degenerazione, o, se si vuole, di «contaminazione», nel senso che si tratta dell’adozione di forme profane o per lo meno exoteriche, senza nessun rapporto con il fine reale delle organizzazioni in questione.

giovedì 18 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte

Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi


10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé

L’iniziato al Vedānta, seguendo il suo proprio metodo, dovrà comportarsi in modo del tutto diverso sia dal profano sia dal sādhaka che segue una via del non-Supremo.

mercoledì 17 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 9. Significato vedāntico di Yoga

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte

Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi


9. Significato vedāntico di Yoga

In generale si suole collegare, in prima battuta, la parola Yoga alla dottrina di Patañjali e, in secondo luogo, al Rāja yoga, allo Haṭha yoga, al Laya yoga e ad altre discipline che da quella dottrina rilevano.

martedì 16 gennaio 2018

René Guénon, Considerazioni sull'Iniziazione - XI - Organizzazioni iniziatiche e sette religiose

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

XI - Organizzazioni iniziatiche e sette religiose

Dicevamo in precedenza che lo studio delle organizzazioni iniziatiche è qualcosa di particolarmente complesso; occorre aggiungere che esso è per di più complicato dagli errori che troppo spesso si commettono al loro riguardo, errori che implicano generalmente una mancanza più o meno completa di conoscenza della loro vera natura; fra questi errori è opportuno segnalare in primo luogo quello che consiste nell’applicare a simili organizzazioni il nome di «sette», il che è molto più di una semplice improprietà di linguaggio.

lunedì 15 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 8. Alcune considerazioni sul metodo vedāntico: nididhyāsana

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte

Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi

8. Alcune considerazioni sul metodo vedāntico: nididhyāsana


Se il sādhaka mediamente qualificato non avesse raggiunto il mokṣa durante manana, potrà cogliere una ulteriore opportunità per mezzo della tecnica dell’attenzione contemplativa o nididhyāsanaNon si tratta affatto della concentrazione (dhāraṇa) tipica dello Yoga darśana, che consiste nello sforzo di focalizzare la mente su un unico punto (aikāgrya). La contemplazione vedāntica, che è della natura dell’Intuizione, tende ad allargare ad infinitum l’attenzione senza sforzo alcuno, in modo da inglobare e integrare la manifestazione universale, come un tutt’uno, nella Coscienza-esistenza (sattā caitanya) del Sé.

domenica 14 gennaio 2018

René Guénon, Considerazioni sull'Iniziazione - X - Sui centri iniziatici

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

X - Sui centri iniziatici

Crediamo di aver detto abbastanza per far vedere, nel modo più chiaro che fosse possibile, la necessità della trasmissione iniziatica, e per far comprendere in maniera esauriente che non si tratta di cose più o meno nebulose, ma estremamente precise e ben definite, con le quali nulla hanno a vedere le fantasticherie e l’immaginazione, né tutto ciò che il linguaggio odierno gratifica con la dizione di «soggettivo» e di «ideale».

sabato 13 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 7. Alcune considerazioni sul metodo vedāntico: manana

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte

Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi


7. Alcune considerazioni sul metodo vedāntico: manana


Passiamo ora a considerare manana. I discepoli (śiṣya) non eccezionalmente qualificati, e che perciò non hanno raggiunto il mokṣa durante il semplice ascolto dell’insegnamento magistrale, avranno una seconda opportunità impegnandosi in manana, la riflessione, su quanto appreso dal guru. A proposito delle tre opportunità per la realizzazione, Śaṃkara commentando una śruti, afferma:

venerdì 12 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 6. Alcune considerazioni sul metodo vedāntico: śrāvaṆa

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte

Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi


6. Alcune considerazioni sul metodo vedāntico: śrāvaṆa


L’argomento di questo e dei prossimi capitoli riguarda la spiegazione del metodo usato nell’Advaita Vedānta per realizzare la conoscenza intuitiva ricevuta ascoltando (śrāvaṇa) l’insegnamento orale (upadeśa) da parte d’un guru, e indagata per mezzo della riflessione (manana) intellettuale dell’aspirante alla Liberazione, del mumukṣu.

giovedì 11 gennaio 2018

René Guénon, Considerazioni sull'Iniziazione - IX - Tradizione e trasmissione

René Guénon
Considerazioni sull'Iniziazione

IX - Tradizione e trasmissione

Abbiamo fatto osservare in precedenza che la parola «tradizione», nella sua accezione etimologica, tutto sommato non esprime altra idea se non quella di trasmissione; in fondo, si tratta di qualcosa che è perfettamente normale, e in accordo con l’applicazione che se ne fa quando si parla di «tradizione» nel senso da noi inteso, e quel che abbiamo già spiegato dovrebbe essere sufficiente a farlo capire con facilità; sennonché qualcuno ha sollevato a tal proposito un’obiezione che ci ha mostrato la necessità di insistere ulteriormente sulla questione, acciocché non possa permanere nessun equivoco su tale punto essenziale.

martedì 9 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte
Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi


5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza

Questa, dunque, è l’essenza dell’Intuizione universale vedāntica: non si tratta affatto di qualcosa che è prodotto per mezzo d’uno sforzo.

lunedì 8 gennaio 2018

René Guénon, Considerazioni sull’Iniziazione - VIII - Sulla trasmissione iniziatica

René Guénon
Considerazioni sull’Iniziazione

VIII - Sulla trasmissione iniziatica

Abbiamo affermato prima che l’iniziazione propriamente detta consiste essenzialmente nella trasmissione di un’influenza spirituale, trasmissione che può effettuarsi soltanto per mezzo di un’organizzazione tradizionale regolare, per modo che non si può parlare di iniziazione al di fuori del ricollegamento a un’organizzazione di questo genere.

domenica 7 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte
Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi


I Parte

4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati

Le precedenti considerazioni ci conducono ad affermare che al di sopra e al di là delle intuizioni mentali, ci deve essere qualcosa di costante che ci rende capaci di adempiere a quelle funzioni.

sabato 6 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte
Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi

I Parte
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman

Il primo problema da affrontare consiste nel rispondere ai quattro quesiti che si pone chiunque per la prima volta si rivolge al Vedānta: ossia se si può conoscere il Brahman, come lo si conosce, in che cosa consiste questa conoscenza e chi può conoscerlo. 

venerdì 5 gennaio 2018

René Guénon Considerazioni sull’Iniziazione - VII - Contro la commistione delle forme tradizionali

René Guénon
Considerazioni sull’Iniziazione

VII - Contro la commistione delle forme tradizionali

Come già abbiamo detto in un’altra occasione[1], secondo la tradizione indù ci sono due maniere opposte, l’una inferiore e l’altra superiore, di essere al di fuori delle caste: si può essere «senza casta» (avarna), in senso «privativo», ossia al di sotto di esse; e si può al contrario essere «di là dalle caste» (ativarna), ovvero al di sopra di esse, anche se questo secondo caso è senza paragoni più raro del primo, soprattutto nelle condizioni dell’epoca attuale[2]. In modo analogo si può altresì essere al di qua o al di là delle forme tradizionali: l’uomo «senza religione», ad esempio, quale si incontra abitualmente nel mondo occidentale moderno, è incontestabilmente nel primo caso; il secondo caso, invece, si attaglia esclusivamente a coloro che hanno preso effettiva coscienza dell’unità e dell’identità fondamentali di tutte le tradizioni; e, di nuovo, questo secondo caso può attualmente essere soltanto eccezionalissimo.

giovedì 4 gennaio 2018

Gian Giuseppe Filippi, Il Serpente e la Corda - I Parte - 2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche

Gian Giuseppe Filippi
Il Serpente e la Corda

Indice I Parte
Introduzione
1. Attuale situazione delle forme tradizionali e delle organizzazioni iniziatiche
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche
3. La Conoscenza o esperienza intuitiva del Brahman
4. L’Intuizione che sorge dall’osservazione dei tre stati
5. Gli strumenti di conoscenza che rimuovono l’ignoranza
6. Alcune considerazioni sul metodo vedānticośrāvaṆa
7. Alcune considerazioni sul metodo vedānticomanana
8. Alcune considerazioni sul metodo vedānticonididhyāsana
9. Significato vedāntico di Yoga
10. Gradi di discriminazione tra Sé e non-Sé
11. Da manana a nididhyāsana
12. Superamento delle opinioni erronee e delle difficoltà
13. Significato vedāntico di alcuni termini ricorrenti nei testi

I Parte
2. L’induismo contemporaneo e le sue organizzazioni iniziatiche

Tra le tradizioni viventi rimane ancora da esaminare la condizione in cui versa l’induismo. Certamente, nemmeno in questo caso la situazione è rosea: il regime secularist, indipendentemente da quale partito sia al governo, si dimostra scopertamente avverso alla tradizione.